Unioni civili, Verducci: “No a ipotesi stravolgimento”

Sottoscrivo le parole del collega Francesco Verducci, non si può escogitare “un compromesso al ribasso” su questo tema, la ‘stepchild adoption’ ha una sua definizione chiara e precisa, non c’è bisogno di strane invenzioni, peraltro impugnabili alla prima occasione. Si può decidere se in una legge si vuol prevedere o meno il riconoscimento di un diritto (anche se sarebbe un dovere farlo!), ma non lo si può scimmiottare, nemmeno se tra i richiedenti c’è un gruppetto di senatori PD. Per questo anch’io faccio parte di quella stragrande maggioranza dei senatori PD che difenderanno la possibilità di adozione del figlio naturale del partner, perché di quesito parliamo e non di tutte le altre cose che strumentalmente vengono dette e scritte.

Unioni civili, Verducci: “No a ipotesi stravolgimento”
“No a ipotesi di stravolgimento del testo sulle Unioni civili. Tornare indietro sarebbe un errore esiziale e metterebbe a rischio la tenuta del Pd e l’approvazione della legge, vanificando l’importante lavoro di mediazione fatto finora.” Lo afferma il senatore del Pd Francesco Verducci, coordinatore nazionale di Rifare l’Italia. “Sono convinto – aggiunge – che la stragrande maggioranza dei Senatori Pd si batterà per tenere insieme unioni civili e possibilità di adozione del figlio naturale del partner, come previsto nel modello tedesco a cui il Pd si è richiamato sin dall’inizio”. Secondo Verducci “la ‘stepchild adoption’ è la forma più avanzata di tutela del diritto del bambino alla continuità affettiva e familiare. Non c’entra nulla né con le adozioni gay né tantomeno con l’utero in affitto. Dico ok alla libertà di coscienza, ma a patto che non venga strumentalizzata e che si tenga conto dell’indicazione della Segreteria e dei gruppi parlamentari. Siamo a un passo da un traguardo storico, e il Pd questo passo lo farà per intero. Non sarà un giorno in più o in meno sul calendario d’Aula a cambiare le cose. Sono convinto che il Parlamento italiano approverà entro la primavera ed a larga maggioranza la legge”. L’Italia, conclude Verducci, “al pari di quasi tutti gli altri Paesi europei, darà finalmente ai suoi cittadini il riconoscimento di diritti attesi da troppo tempo.