Primarie Pd, in Umbria obiettivo minimo 35 mila alle urne: «Ma non sarebbe soddisfacente». I seggi e le informazioni
A fissare l’asticella è il segretario del partito che ha lanciato un appello al voto insieme ai rappresentanti delle tre mozioni
Almeno 35 mila persone, che comunque «non sarebbe un dato soddisfacente». A fissare l’asticella in vista delle primarie del Pd di domenica è il segretario del Pd umbro Giacomo Leonelli che venerdì, in quella piazza della Repubblica dove nell’atrio c’è ancora il materiale pubblicitario da distribuire, insieme ai rappresentanti delle tre mozioni ha fatto un appello al voto: «Spero – ha detto – in una risposta positiva; più partecipazione c’è più il progetto politico è credibile». Nel 2013 in Umbria andarono ai gazebo in 71 mila ma ora la situazione è molto diversa; tutti, annusando l’aria, hanno capito che l’interesse è basso e che stavolta il dato dell’affluenza sarà molto lontano dai 2,8 milioni di elettori del 2013, e quindi dai 71 mila umbri, per una lunga serie di motivi: in primis la competizione è molto meno sentita, visto che tutti danno per vincente Renzi con l’unica incognita della percentuale. Questo in una campagna congressuale che, dicono a denti stretti gli orlandiani, l’ex premier ha voluto impostare così, con toni bassi, forse ancora timoroso dell’onda lunga del 4 dicembre.
Leonelli «Io spero che il Pd possa uscire da questo appuntamento rafforzato – dice Leonelli – anche se stavolta le primarie sono differenti rispetto alle ultime. Oggi c’è la sensazione che certe tensioni si siano scaricate e che l’orizzonte, a differenza del 2013, sia molto breve dato che al più tardi si voterà nella primavera 2018. Comunque, di certo, in Umbria un dimezzamento dell’affluenza rispetto al 2013 non sarebbe un risultato soddisfacente». Accanto a lui Leonelli, renziano della primissima ora, ha come rappresentanti delle altri mozioni la senatrice Valeria Cardinali per Andrea Orlando, Domenico De Marinis per Michele Emiliano e Marco Gambuli per Matteo Renzi. Oltre a loro c’è anche il responsabile organizzazione Matteo Burico che snocciola i numeri di queste primarie 2017: in Umbria in tutto saranno 259 i seggi allestiti, 197 in provincia di Perugia e 62 in quella di Terni; 37 quelli aperti nel capoluogo di regione e 16 a Terni.
I numeri A essere coinvolti saranno 1.500 volontari che dalle 8 alle 20 sorveglieranno le operazioni di voto. Come in passato, alle urne possono andare tutti, anche gli stranieri e i ragazzi dai 16 ai 18 anni; tutti dovranno portare in tasca almeno due euro, un documento di riconoscimento e la tessera elettorale, che non serve invece per stranieri, fuori sede e ragazzi. Quanto ai cittadini delle zone terremotate, saranno allestiti seggi speciali nei centri di accoglienza in cui sono ospitati. Trentotto le persone delle tre liste che si contenderanno i sedici posti a disposizione dell’Umbria per quanto riguarda l’assemblea nazionale del partito; di questi 16, con tutta probabilità, una netta maggioranza saranno renziani mentre i restanti saranno gli orlandiani.
Fase cruciale «Queste – ha detto Cardinali – sono state primarie fatte in semi-clandestinità, con toni bassi. Abbiamo però bisogno di affluenza e il minimo, a livello nazionale, è due milioni di persone. Invito i cittadini a votare per cambiare un destino che può sembrare già scritto». Dal suo punto di vista invece De Marinis parla di Emiliano come di un «modo diverso di intendere il Pd. Tutti abbiamo bisogno di un partito più unito e compatto». Secondo Gambuli invece quello che si avvia alla conclusione è stato «un congresso fatto non tanto guardando alla carta d’identità politica dei vari candidati quanto sulle scelte da fare; ci si è confrontati sulle idee». Quel che è certo è che dal giorno dopo le primarie per il Pd umbro si apre una fase di fuoco: a breve infatti andrà scelto il nuovo segretario regionale, poi ci saranno le elezioni politiche e la cruciale tornata amministrativa del 2019 con oltre 60 comuni al voto, in primis Perugia e Terni.
Fonte: Umbria24
Autore: Daniele Bovi