Terremoto e ricostruzione

Questa settimana non posso essere in aula, per una breve convalescenza, perciò utilizzo l’ottima sintesi della collega Camilla Fabbri per rivolgere il mio apprezzamento allo straordinario sforzo messo in campo dalla macchina dei soccorsi, ma anche per aggiungere una cosa riguardo l’emergenza terremoto. Un nuovo decreto che dia strumenti ulteriori per scongiurare possibili ritardi nella ricostruzione e anche per correggere qualcosa (penso alla busta pesante) è sicuramente utile, ma penso occorra anche verificare che ovunque si stiano applicando al meglio le norme previste per la fase dell’emergenza che già oggi consentono procedure straordinarie decisamente più snelle dell’ordinario. Norme e risorse finanziarie adeguate sono fondamentali, ma da sole non bastano, occorre un approccio diverso dal passato, anche per evitare gli errori commessi (per es. nel terremoto dell’Aquila) e risorse umane adeguate sia per quantità che per competenza a tutti i livelli, sia nella pubblica amministrazione che nel privato. Condivido l’appello di Camilla al Paese tutto, alle Istituzioni e soggetti coinvolti nella ricostruzione, perché si possa rispondere al meglio ad una domanda molto complessa e che in queste ultime giornate si è complicata ulteriormente. Snellire non significa certo eludere norme e controlli e sapere bene chi fa cosa e chi ne risponde, distinguendo ruoli e responsabilità non è solo un fatto di trasparenza, ma evita quel “rimpallo” già visto altre volte che rischia di dare corpo alla preoccupazione delle popolazioni colpite che il Premier Gentiloni riportava qualche giorno fa, cioè quella di veder trasformare l’emergenza in cronicità.