Primarie Pd, Cardinali: «Se vince Renzi domenica solo un punto di partenza

Primarie Pd, Cardinali: «Se vince Renzi domenica solo un punto di partenza per affermare la nostra componente dentro il partito»
La senatrice in vista del voto: «Separazione tra segretario e premier, alleanze e legge elettorale sono temi centrali»

Separazione netta tra premier e segretario del partito, una consultazione degli iscritti in caso il Pd volesse (o dovesse) allearsi con FI e una nuova legge elettorale. A qualche ora dall’apertura dei seggi la senatrice dem Valeria Cardinali fa il punto sulla campagna congressuale che si avvia alla conclusione e sulle primarie di domenica, che vede «non come un punto di arrivo bensì come uno di partenza. Da qui partirà un percorso per affermare la nostra componente dentro il partito, perché noi rappresentiamo idee e mondi che non possono non avere una casa dentro il partito in cui hanno sempre abitato». Insomma, certe istanze verranno portate avanti anche dopo domenica, giornata che secondo tutti i pronostici dovrebbe incoronare Matteo Renzi, anche se c’è l’incognita dell’affluenza intorno alla quale si è dato e si darà certamente battaglia. «Intanto – spiega Cardinali – bisogna separare nettamente il ruolo del candidato premier da quello di segretario; il partito è da ricostruire e ha bisogno di qualcuno che se ne prenda cura».

Segretario e premier A prevedere la sovrapposizione è lo statuto del partito che però. obietta la senatrice, «si può cambiare col voto dell’assemblea. Bisogna poi dire che abbiamo rotto con molti mondi e che le politiche messe in campo dal governo si sono sovrapposte a quelle del Pd; la linea del governo diventa quella del partito e questo non va bene». Poi c’è il capitolo alleanze: nei giorni scorsi Orlando ha proposto che in caso dopo le elezioni il Pd si voglia alleare con Berlusconi occorrerebbe ascoltare gli iscritti: «È giusto – dice la senatrice – perché sarebbe una scelta nodale per il futuro del partito che il segretario da solo non potrebbe prendere. Per quanto riguarda invece il M5S facciamo attenzione, il loro elettorato è in parte il nostro; certo, è arrabbiato, ma ci dobbiamo parlare. Per noi l’alleanza è quella di centrosinistra e anche con i fuoriusciti di Mdp dobbiamo parlare, perché anche lì c’è un pezzo del nostro popolo che è disorientato».

Legge elettorale Da ultimo, la legge elettorale e nel mirino c’è «un semiproporzionale con dei paletti». «Ripetere all’infinito che bisogna adottare il Mattarellum – attacca Cardinali – equivale a lasciare tutto così com’è. In 31 abbiamo depositato una proposta di legge in Senato che prevede collegi più piccoli, niente capilista bloccati e un piccolo premio per garantire la governabilità. Pare che ora la si discuterà a partire da fine mese e sarà una discussione fondamentale, perché la legge elettorale determina le alleanze». Tutte battaglie «che noi vogliamo fare dentro il partito». Quanto all’Umbria, segnata dalla spaccatura interna ai Giovani turchi, dal suo punto di vista la senatrice vede «un pezzo di mondo diventato renziano partendo da idee molto diverse, e non so se è stato fatto per opportunismo o per altro; io dico che devi scegliere un candidato segretario perché ti convince, non solo perché può vincere. Di certo, dopo il 30, servirà un cambiamento della dialettica interna».

Fonte: Umbria24
Autore: Daniele Bovi