“Peccato solo che sia una misura di destra e a dirlo siano i numeri.
Intanto una premessa: la legge di Bilancio recentemente approvata ha introdotto l’esenzione dalle tasse universitarie per gli studenti il cui reddito Isee è inferiore ai 13milaeuro. Se è quindi a loro che pensava, il leader di Leu arriva tardi.
…C’è poi il gruppo più consistente, un31% di studenti le cui famiglie guadagnano tra i 15 ed i 28mila euro l’anno. Soggetti che pagano le tasse universitarie, versando somme inferiori rispetto a chi ha redditi più alti. Ci sono poi tre ulteriori fasce di reddito nel rapporto Istat: tra i 28 ed i 55mila euro, tra i 55ed i 75mila, oltre i 75mila. Prese singolarmente, sono marginali. Messe insieme rappresentano un 30,5%. In pratica, un terzo di chi è iscritto all’università.
Soggetti che fanno parte della classe medio alta, della borghesia per dirla con un termine caro alla sinistra vecchia scuola. E che, pagando somme più alte dato che le tasse universitarie sono calcolate in base al reddito, sarebbe la maggiore beneficiaria della proposta di Leu. Che si rivela così essere tutto fuorché un’istanza di sinistra.”