Con 173 voti favorevoli, ok del Senato alle unioni civili, arrivano i diritti che non c’erano.
“La giornata di oggi resterà nella cronaca di questa legislatura. E nella storia del nostro Paese”, commenta su Facebook Matteo Renzi.
“Abbiamo legato la permanenza in vita del Governo a una battaglia per i diritti, mettendo la fiducia. Non era accaduto prima, non è stato facile adesso. Ma era giusto farlo.
Leggo critiche, accuse, insulti.
Rispetto tutti e ciascuno, dal profondo del cuore.
Ma quel che conta è che stasera tanti cittadini italiani si sentiranno meno soli, più comunità. Ha vinto la speranza contro la paura. Ha vinto il coraggio contro la discriminazione. Ha vinto l’amore.
Se come minaccia qualcuno, io andrò a casa perché “colpevole” di aver ampliato i diritti senza aver fatto male a nessuno, lo farò a testa alta.
Perché oggi l’Italia è un Paese più forte. Perché oggi siamo tutti più forti”, conclude il premier.
- Diritto alla reversibilità della pensione
- Diritto all’eredità, compresa la legittima. Subentro dei contratti e diritto di accesso alle graduatorie delle case popolari
- Diritto al mantenimento e agli alimenti, obbligo di assistenza morale e materiale
- Diritto al congedo matrimoniale e agli assegni familiari
- Diritto alla cura e alle decisioni sulla salute in caso di incapacità
- Diritto di assumere il cognome di uno dei partner
- Diritto di concordare l’indirizzo della vita familiare e di stabilire una residenza comune