Andrea Orlando: la Stepchild Adoption è fondamentale

Utero in affitto? «Va contrastato, ma in altra sede». La posizione di M5S? «Molto politica». Voto segreto? «Deciderà Grasso». Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando sulle unioni civili.

Chiariamo due questioni. La prima: oggi una legge è davvero indispensabile?
«È chiaro che lo è, come più volte ci ha ricordato la Corte di Strasburgo e come ormai credo sia condiviso da quasi tutte le forze politiche, comprese quelle contrarie a questo ddl».

La seconda: una legge sulle unioni senza la stepchild adoption è accettabile?
«Ci sarebbe una lacuna normativa difficilmente comprensibile che costringerebbe la magistratura a colmare il vuoto, salvo poi assistere alla giaculatorie di quelli che denunciano un’invasione di campo della magistratura stessa».

E se il governo venisse battuto più volte, soprattutto sulla stepchild, che conseguenze ci sarebbero per la maggioranza e la legge?
«Non esiste una posizione del governo, che si rimetterà all’aula sugli emendamenti, ad eccezione di quelli contrari alla Costituzione o alla giurisprudenza di Strasburgo. A rischio c’è l’obiettivo di estendere finalmente uno strumento di tutela per i diritti di molti cittadini».

Nessun pericolo per il governo? Non si allarga troppo la frattura con Alfano?
«Proprio perché non c’è una posizione del governo non parlerei di una frattura. Anche perché l’estensione dei diritti civili in Italia è avvenuta quasi sempre con maggioranze diverse da quelle che sostenevano i governi. La posizione del M5S, paradossalmente, parlamentarizza ancor di più questo voto e destituisce di fondamento la richiesta di Ncd di stabilirne una di governo sul tema».

Che succede a un Pd che ha bisogno dei voti di M5S, ma anche di Ala, con le polemiche interne che provoca?
«Non capisco il fondamento delle polemiche. I precedenti di convergenze, addirittura tra sinistra storica e forze di destra liberali sul tema dei diritti civili, sono moltissimi. In Forza Italia ci sono state limitate posizioni di sostegno al ddl Cirinnà. Non si capisce perché non ci dovrebbero essere in un’area politica come Ala in cui sono molti i componenti di estrazione laica».

Il Pd non finirà per essere il Partito della Nazione?
«Mi sembra che in questo caso il Pd sia chiamato in causa davvero a sproposito. Nessuno parlò di convergenza innaturale o attribuì un significato politico al fatto che i comunisti votarono, non senza travagli, assieme ai liberali di Malagodi sul divorzio».

M5S e «la nuova posizione» sulla stepchild. Voltafaccia, opportunismo, consapevolezza di non calare a destra?
«È una posizione che rispetto perché è vero che quando si parla di questi temi è chiamata in causa la sensibilità individuale di ogni parlamentare. Questo però getta una luce tutt’altro che positiva sulla polemica contro il Pd fatta da M5S e provoca un effetto inedito. La scelta “molto politica” di Grillo fa sì che gli si rivolti contro l’antipolitica che ha spesso alimentato. Sarebbe interessante sapere qual è la posizione del gruppo dirigente del Movimento».

Ha fatto bene Renzi a non cedere sulla stepchild?
«La stepchild non è una provocazione gratuita o un’inutile forzatura. È la conseguenza naturale dell’introduzione dell’istituto delle unioni civili. Se ne possono precisare meglio e in modo più stringente i presupposti, ma l’esigenza resta».

Su Repubblica il ministro Lorenzin lancia l’allarme sull’utero in affitto. La legge sulle unioni lo legalizza?
«Assolutamente no. C’è una normativa molto stringente che la vieta. Se lo si ritiene la si può affinare, soprattutto prevedendo sanzioni più certe per chi dichiara false generalità. Ma sarebbe sbagliato farlo in questo testo di legge. Sarebbe come dire che tra unioni civili e utero in affitto c’è un legame automatico. Un tema quest’ultimo di ampia portata che merita una disciplina complessiva in altra sede e un’azione anche a livello sovranazionale».

Quanto ha paura Orlando dei voti segreti?
«Rispetteremo il Parlamento, ma per il destino di questa legge è lecito essere preoccupati, perché in assenza di un relatore in aula il rischio che i voti segreti incidano negativamente sul suo cammino e sul suo equilibrio è molto alto. Ancor più alto dopo la nuova posizione di M5S».

Cosa si aspetta da Grasso, una tagliola di voti segreti o molte ammissioni?
«Mi aspetto quello che sono certo Grasso farà, un’applicazione scrupolosa del regolamento del Senato».

Se il presidente fosse lei che farebbe?
«Quello che farà Grasso…».

 

Liana Milella, la Repubblica, 10 febbraio 2016