Ius Soli: questo è il livello della Lega!

Questo è il livello della Lega! “Si fanno malmenare?!” E da chi?! Una vergogna totale aggravata dal fatto che Calderoli è anche il vice presidente del Senato ed è stato il primo a fare ostruzionismo fino a mettersi fisicamente in mezzo per impedire ai commessi di intervenire! Espulsioni? Purtroppo nessuna. Sarà un percorso difficile, ma non saranno certo la violenza verbale e fisica di alcuni senatori, né i 9000 emendamenti di Calderoli, né il silenzio connivente del M5s a fermare una legge di civiltà!

Ius soli, discussione in Senato: è bagarre. Contusa Ministra Fedeli e Boldrini dice basta alla violenza in Aula

I senatori del Carroccio sono arrivati sino ai banchi del governo. Espulso e poi ‘graziato’ il leghista Volpi per un ‘vaffa’ al presidente Grasso. Salvini su Facebook: “I senatori della Lega stanno facendo di tutto per bloccare la folle legge voluta dal Pd”. Come chiesto da Grillo, M5s si astiene. Mentre il Pd continua a pensare al voto di fiducia, FI e Lega annunciano che chiederanno un referendum abrogativo in caso di approvazione della legge.
ROMA – Una discussione trasformata in bagarre. L’approdo al Senato del ddl sullo Ius soli è stato accolto da urla fuori e dentro Palazzo Madama. Non appena il Senato ha dato il via all’esame, nell’emiciclo è iniziata la protesta della Lega Nord. Prima le grida, tra cui un ‘vaffa’ partito dal senatore del Carroccio Sergio Volpi in direzione della presidenza – costatogli qualche minuto di espulsione dall’Aula – poi il balzo sui banchi di un gruppo di senatori leghisti con tanto di cartelli alla mano: “Stop all’invasione”, “Prima gli italiani”, “No Ius soli”. Infine con il capogruppo del Carroccio Marco Centinaio che è arrivato ad aggrapparsi ai banchi del governo.

Durante la confusione la ministra Valeria Fedeli si è fatta male ad un braccio cadendo su una ringhiera. Secondo alcuni esponenti Dem, la ministra era ai banchi del governo quando i senatori della Lega sono arrivati di corsa “con i cartelloni e l’hanno spinta contro il tavolo e le sedie”. Immediata la chiamata dell’ex premier Matteo Renzi, che ha aperto la via ai messaggi e ai tweet di solidarietà dei diversi esponenti politici, tra cui la presidente della Camera Laura Boldrini: “La mia solidarietà alla ministra Fedeli. Basta violenza nelle aule parlamentari. Il dissenso si esprime con le parole #IusSoli”.

Poi con 140 caratteri Fedeli ha rassicurato tutti: “Sto bene, grazie. Non saranno i tentativi di sopraffazione a fermare una battaglia di civiltà come lo #IusSoli”. Per lei, che è dovuta ricorrere alle cure dell’infermeria, qualche cerotto e antidolorifici.

“Non voglio che si parli del mio gomito, perché sto bene, ma del significato politico di quello che è successo. Penso che questi episodi non debbano mai avvenire in una democrazia la politica si fa intervenendo, chiedendo la parola, discutendo. Mai andando verso i banchi del governo facendo un’azione…” – Squadrista?, chiedono i giornalisti – “Io non userò mai quella parola”.

A farsi male è stato anche il capogruppo del Carroccio Gian Marco Centinaio: alla buvette ha domandato un po’ di ghiaccio da mettere sulla mano sinistra perché “gonfia” dopo aver resistito alla presa di sette assistenti parlamentari chiamati per staccarlo dal banco del governo cui si era aggrappato. “Avevo chiesto la parola solo per dire che il ddl tornasse in commissione e invece non mi ha fatto parlare. Il presidente Grasso è noto per non farmi parlare”, ha spiegato Centinaio. E aggiunge: “Sullo Ius soli non indietreggiamo di un millimetro. Non la vogliamo e basta”.

In una nota stampa il gruppo della Lega Nord augura una pronta guarigione al ministro Fedeli, ma chiarisce che “non c’è stato alcun gesto violento dei senatori della Lega nei confronti del ministro”, ricordando che anche “il capogruppo Gian Marco Centinaio ha dovuto far ricorso alle cure mediche”.

Le reazioni. “Indecente la bagarre della Lega e il silenzio complice di M5S mentre incardiniamo lo Ius soli. Che tristezza anteporre la ricerca del consenso alla civiltà”, ha scritto su Twitter la ministra per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro che già ieri aveva sottolineato come l’astensione del Movimento vale come un voto contrario.

Astensione da cui M5s non sembra intenzionato a uscire. “Non ci opponiamo a nulla – ha detto il senatore pentastellato Maurizio Buccarella, tra i primi del movimento a parlare con i cronisti – Alla Camera ci siamo astenuti. Al Senato, salvo modifiche del testo, contiamo di mantenere la posizione di astensione”. Dichiarazione in linea con quanto scritto da Beppe Grillo sul suo blog.